La Sgnóra Taiadèla e Miss…ione Matterello

C'era una volta una donna, con un bel lavoro e un buono stipendio, ma insoddisfatta e infelice. Un giorno quella donna prese il coraggio a due mani e si lanciò in una nuova avventura, la “Casa della Sfoglia”, una piccola bottega artigianale di pasta fresca al matterello. Passano gli anni, arriva l'età della pensione ma come dice lei stessa “io il matterello al chiodo non lo voglio appendere” ed ecco che trasmette la sua passione per la sfoglia a tante persone tramite l'insegnamento (oggi insegna anche nella prestigiosa scuola internazionale di cucina di Gualtiero Marchesi a Colorno) e tramite l'associazione Miss…ione Matterello fa della sua tagliatella celeberrima una “TAGLIATELLA SOLIDALE”.

Ieri sera, amici, allievi, le colonne della Missione Matterello si sono riuniti al Centro di Attività Ricreative e Culturali di Finale Emilia per celebrare questa donna, Rina Poletti, e il suo libro, “La Signora Tagliatella” fresco di stampa.

Rina Poletti, l'editore Gianluca Borgatti e Cesarino Caselli, presidente del Carc di Finale Emilia

Il libro è un concentrato di tutto il sapere che la Maestra della Sfoglia oggi mette a disposizione di tutti. Non solo ricette, ma anche consigli, aneddoti, racconti che fanno parte di una tradizione che non si può dimenticare.

Rina stessa, durante la presentazione ha detto che tutti i volumi legati alla tradizione assumono valore nel tempo e per questo vanno conservati, affinché la tradizione non vada a scomparire (ovvio che includo anche il suo libro nei volumi legati alla tradizione).


Rina e suo marito Peppe


Così come quei semplici gesti per impastare la sfoglia e poi tirarla con il matterello. Si impara, poi si pratica è pratica, e pratica….per non dimenticare e per tramandare un antico sapere.

Ho imparato da Rina a stendere la sfoglia. Si è creato un legame mistico con il panetto di pasta. Quando le mie prime tagliatelle sono venute fuori mi sono messa a piangere dalla felicità (e non parliamo di quando ho chiuso il mio primo tortellino). Allora ho veramente compreso appieno il significato dell'espressione “cucinare è un atto d'amore”.


Mi ritengo molto fortunata a conoscere personalmente Rina e ad aver appreso da lei l'arte della sfoglina.

L'assaggio di tagliatelle al termine della presentazione....SLURP! 🙂

Il libro è acquistabile sia nelle librerie dell'Emilia-Romagna (ad esempio da Eataly a Bologna) che online sul sito de La Feltrinelli.

Si può seguire Rina nei suoi racconti e nelle sue meravigliose ricette nel suo blog, Nonsolotagliatelle, ma soprattutto si può seguire e sostenere l'associazione Miss…ione Matterello, che va in giro per feste e fiere con la Tagliatella Solidale, in cerca di fondi per sostenere i bambini e le scuole dei comuni colpiti dal terremoto del 2012


Son finita nel libro anche io....:))))


 

Dal 2011: Cheesecake ai mirtilli

C’è stato un periodo in cui il mio dolce top era il cheesecake: qualunque fosse l’occasione preparavo cheesecake. Si può anche capire perché: che sia quello cotto in forno(il mio preferito) o quello fatto a freddo, è abbastanza semplice da fare ed il successo è garantito.

Cercavo una foto nel mio archivio, ma non sono riuscita a trovare nulla. Evidentemente sparisce ancora prima di dire “buon appetito”…heheheheheh

“buonasera!

sono stata un po’ assente,chiedo scusa.

….

mi sento piena di energie.

nonostante la dieta(che funziona ma non così tanto come speravo) cucino dolci. adoro cucinare dolci. per me i dolci, TUTTI I DOLCI, sono comfort food. mi fanno sentire davvero bene….prima o poi aprirò una pasticceria casalinga…ahahahha.


e così, stasera vi lascio con una ricettina semplice da fare, il famoso cheesecake, con tanto di mia variante e una curiosità: pare che il cheesecake sia stato inventato per promuovere un certo formaggio cremoso, il famoso Philadelphia. ad essere onesta ho provato anche con altri tipi,ma non viene così buono.

Questa è la ricetta di un altro dei miei “guru” personali, la fantastica Rachel Allen, un po’ la versione irlandese di Nigella….ma le sue ricette vengono sempre bene!…provare per credere…;)


CHEESECAKE AI MIRTILLI.

INGREDIENTI:


175 gr di biscotti “DIGESTIVE” (da provare anche nelle diverse varianti….)

75 gr di burro sciolto

175 gr di mirtilli, più altri per la decorazione

450 gr di formaggio cremoso (devo ripetere la marca?)

150 gr di zucchero

1 cucchiaino di estratto di vaniglia

4 uova, leggermente sbattute

zucchero a velo,da spolverizzare

uno stampo di 24 cm di diametro


PROCEDIMENTO:

Preriscaldare il forno a 180°. Imburrare la teglia, sia i lati che la base.

Sbriciolare i biscotti (la cosa più semplice è metterli nel robot da cucina…ma si possono anche mettere in un sacchetto del ghiaccio e picchiare con un mattarello fin quando non sono completamente sbiciolati, vengono un po’ più grossolane le briciole).

Mescolare i biscotti sbriciolati e il burro fuso e premere il composto sul fondo della teglia. mettere un po’ di mirtilli su questa base e lasciare riposare in frigorifero.

Mescolare il formaggio cremoso,lo zucchero, l’estratto di vaniglia e le uova in un contenitore fin quando non sarà tutto ben amalgamato.

Versare il composto sulla base e cuocere in forno per circa 40 minuti (ma dipende dal forno, quindi fidatevi dell’occhio: quando vedete che assume un bel colore dorato è pronta!).

Lasciare riposare nella teglia, fuori dal forno, per circa 10 minuti, poi toglierla delicatamente dalla teglia (ho risolto questo problema mettendo della carta da forno, anzichè imburrare la teglia).

Decorare con i mirtilli restanti e lo zucchero a velo. E’ ottima sia a temperatura ambiente che fredda.


LA MIA VARIANTE: non mi capita di avere spesso in frigo i frutti di bosco…ma ho le banane… quindi ne prendo due belle,di grandezza media e le riduco in poltiglia cremosa, da aggiungere al composto.poi decoro, una volta uscita dal forno e raffreddata, con delle belle rondelline tutta la superficie della torta.


Happy baking! A.”


Il passatello del passeggero.

Non c’è niente di più bello per una persona che parlare delle proprie passioni….o no? Quindi mi capita spesso di parlare di cibo, pasticceria (vino no, sono ancora all’inizio) con chiunque. Anche con i passeggeri.

E così quest’estate, su un volo di ritorno da Edimburgo, mi soffermo a chiacchierare e a parlare di cucina con un passeggero e la sua famiglia. Chiacchiera chiacchiera escono fuori questi passatelli. Da brava curiosa quale sono chiedo, perché al di fuori dei confini emiliano-romagnoli nessuno può sapere cosa siano.

I passatelli sono un prodotto tipico emiliano-romagnolo, ma conosciuto anche nelle Marche e parte dell’Umbria. Praticamente sono “spaghettoni” di parmigiano e pangrattato da gustare principalmente con un buon brodo, ma in alcune zone stanno prendendo piede anche asciutti, con altri tipi di sughi.

Ci sono degli alimenti che quando ero piccola a casa nostra non entravano, perché a mia madre non piacevano, come il pesce, le melanzane, il parmigiano. La scoperta di questi cibi in età adulta è come un Natale continuo. Sempre festa quando posso mangiare bene (e ovviamente non parlo delle mega insalatone dietetiche che mi preparo per andare a lavoro)

Tornando ai passatelli, essendo agosto quando il passeggero mi scrisse questa ricetta, mi sono conservata il tovagliolino per i mesi freddi, ed ecco che alla prima ondata mi ci sono cimentata.

Ecco la ricetta, così come mi è stata regalata.

INGREDIENTI:

120 gr di parmigiano grattugiato fine

120 gr di di pane grattugiato fine

3 uova

Poca scorza di limone

Mezzo cucchiaino di noce moscata

Poco sale (perché il parmigiano incide)

(Per me sola ho semplicemente diviso per 3 gli ingredienti, viene un bel piattone)

Si mescolano tutti gli ingredienti in una ciotola e si impasta fino ad ottenere una consistenza piuttosto compatta.

Si forma un cilindro e si lascia riposare in frigorifero per circa 30 minuti avvolto nella pellicola.

Si tira fuori dal frigorifero il cilindro e si divide in quattro parti. Con l’aiuto di uno schiacciapatate a fori larghi si creano i passatelli da tuffare direttamente nella pentola di brodo bollente, staccandoli con il coltello ad una lunghezza di circa 2,5/3 cm.

In cottura per 4/5 minuti al massimo.

Si possono mangiare così, oppure si può aggiungere sul fondo del piatto altro parmigiano grattugiato. Sarà un MUST per me quest’inverno.

 

 

 

 

 

Back in shape. Attacco ai rotolini

Sono a dieta da quattro giorni e sono in profonda crisi d’astinenza da dessert. Mi manca il cioccolato. Mi manca la mia pasta frolla.

L’anno scorso pure mi sono messa a dieta, raggiungendo degli ottimi risultati. Solo con la dieta. Quest’anno ho deciso che non mi bastava. Avendo raggiunto estremi livelli di stress e non riuscendomi più a guardare allo specchio ho deciso di tornare a fare attività fisica. Un super investimento su me stessa che dovrebbe darmi dei buoni risultati in poco tempo. O almeno spero.

Perlomeno spero di poter integrare presto il lato dolce(che per me è molto importante in un pasto), al resto dell’alimentazione, senza esagerare.

Quindi per ora sacrificio a tavola, e movimento. Anche il movimento senza esagerare. Non posso certo partire a bomba, il rischio è rimanere bloccata causa acido lattico.

Non lo faccio per bellezza, anche se effettivamente ultimamente facevo fatica a guardarmi allo specchio (e lo faccio ancora se penso alle stragnocche magre e toniche che incontro in palestra), ma perché sinceramente mi sono anche un po’ spaventata a sentire il dottore dirmi che ho la pressione un po’alta. Io che ho sempre avuto pressione bassa. Guarda un po’ lo stress dove mi ha portata.

Oltre a questo, la convinzione che non ho ancora trovato il mio posto definitivo. Adesso so cosa voglio e ho iniziato a lavorare sodo per ottenerlo. Mi sono data del tempo, un ragionevole periodo di tempo, durante il quale acquisire le competenze necessarie per poter tagliare un cordone ombelicale che mi danneggia ogni anno di più.

Sinceramente, non vedo l’ora.

Ora, in perfetta antitesi col titolo e il contenuto del post, vi lascio con la ricetta di una delle ultime crostate che ho fatto. Ogni tanto si può fare, soprattutto quando ci sono ospiti, e quindi è difficile che avanzi. (Eheheheheheheh)

PREMESSA: la ricetta l’ho presa, anzi, l’ho trovata sul tappo della confezione di mascarpone Granarolo (buonissimo)

CROSTATA CON MASCARPONE E GOCCE DI CIOCCOLATO

INGREDIENTI

– 400 gr. di pasta frolla (ho la ricetta super collaudata del maestro Armando Palmieri)

– 250 gr. di mascarpone

– 250 gr. di ricotta

– 200 gr. di zucchero

– 10 gr. di fecola di patate

– 100 gr. di gocce di cioccolato

– 2 tuorli d’uovo

– vaniglia, mezza bacca

– cannella, mezzo cucchiaino

– una tortiera di 22/24 cm di diametro

PROCEDIMENTO

Stendere la frolla e foderare la tortiera precedentemente imburrata e infarinata, tenendo da parte un po’ di impasto per la guarnizione in superficie (io ci ho fatto i biscotti.)

Preparare il ripieno della crostata versando in un mixer la ricotta, i tuorli, lo zucchero, la vaniglia, la fecola di patate e la cannella.

Amalgamare il tutto e poi unire il mascarpone e le gocce di cioccolato mescolando con un mestolo.

Versare il composto ottenuto nella tortiera e decorare la superficie della torta con la frolla avanzata.

Ecco la crostata prima di essere infornata.

Infornare in forno già caldo a 180 gradi per circa 45-50 minuti, dopodiché estrarre la crostata dal forno e lasciarla raffreddare.


Happy baking! 🙂

 

 

Il segreto di una buona pasta….è la pasta

Mi sono trasferita a Bologna da un paio di mesi e la vita ha decisamente più gusto. Non sono tornata a fare il sapone (per il momento), ma i miei momenti liberi li ho comunque occupati e continuo ad occuparli in cucina, cucinando. Per celebrare me stessa e la vita, trattandomi con cose buone e genuine. Imparando le basi, i fondamentali. Perché comunque, prima di arrivare parlare del “ricordo di un panino alla mortadella”(una famosa rielaborazione di Massimo Bottura) bisogna parlare di pane e mortadella, almeno secondo me.

E dunque, ho fatto di necessità virtù. Si, perché “questa”volta ho preso casa tramite agenzia e un sacco, che dico uno, anche due/tre sacchi di soldi sono volati via senza neanche averli visti. Senza contare i problemi con la macchina (che avrei potuto benissimo evitare, se solo fossi stata un po' più regolare con controlli e tagliandi). Quindi spinta dalla mia curiosità e voglia di imparare cose nuove, ho imparato a fare la pasta in casa.

Che soddisfazione! Certo, la prima primissima “mandata” di tagliatelle non era granché, nel senso che la sfoglia non era molto sottile, ma per me è stato emozionante, tant'è che ho deciso di impratichirmi. Magari non diventerò una provetta “sfoglina”(ossia una persona che stende la sfoglia col mattarello), in quanto comunque ho la macchinetta della Marcato che mi permette di avere lo spessore della sfoglia come più desidero, però il segreto della pasta l'ho imparato.

È nell'impastare gli ingredienti (in proporzione circa un uovo ogni 100gr di farina), dapprima piano piano e poi energicamente il segreto della buona pasta. Alessandra Spisni, la signora della sfoglia (e titolare dell'unica scuola di sfoglia e pasta fresca) scrive nel suo libro “Fatto in casa”(che consiglio a tutti coloro che come me, oltre alla propria “fissa” in cucina, sono curiosi e desiderano imparare a realizzare pasta semplice e ripiena e altre leccornie tipiche emiliane, il tutto corredato da aneddoti e ricordi legati al tale prodotto o piatto…adoro questo genere di libri) che la sfoglia è pronta quando “canta”:quando cioè si sente lo scoppiettio delle bolle d'aria presenti all'interno.

Sapete la cosa migliore? A parer mio, quando la pasta è buona non è necessario un condimento super elaborato: semplicemente gustarsela con un filo d'olivo d'oliva o burro buono.

Buon Appetito!